Hotel 3 stelle a Orta San Giulio
L'albergo è stato inaugurato nell' anno 2000 ed è personalmente gestito dai proprietari, la famiglia Ronchetti, che si occupa dell'ospitalità del cliente da quasi un secolo.
Il centro storico di Orta offre scorci suggestivi e romantici, le case con giochi d' archi, di terrazze e di torrette, il primo sguardo all'isola rubato fra gli stretti vicoli
È proprio su uno di questi dal medioevale nome di "Contrada dei Monti" che si affaccia l'Hotel omonimo, ricavato da una casa del '700, restaurata nel completo recupero della struttura originaria. Il portico d'ingresso conduce al giardino, un'oasi incantata con muri in sasso, nella quale il silenzio avvolge l'ospite in un'atmosfera da fiaba.
Lo stemma della casata, riprodotto sul pavimento della hall, nobilita l'ingresso, reso ancor più accogliente da un grande camino.
Ogni piano si apre su logge ad arco, piccoli corridoi invitano a perdersi tra le camere, dotate di tutti i comfort, scoprendo angoli la cui memoria è rimasta intatta nel tempo. È proprio la cura meticolosa dei particolari che fa della "Contrada dei Monti" un vero gioiello .
Travi a vista, mobili, dipinti e serramenti in stile, ferro battuto della vecchia tradizione ortese, creano una magia in cui l'ospite si immergerà, lasciandosi trasportare da una pace infinita.
Fra l'ampio respiro del lago e la carezza del monte solo l'accenno di un passo in salita e l'araldica insegna ti svetta di fronte. Non appartata, solo discosta da struscio e via vai appena ti affacci, qui dove affondano antiche radici ti lusinga con dettagli eleganti e muri robusti votati al riserbo premesse palesi e preludio di momenti felici. Poi mentre riposi in una morbida quiete e fuori pian piano la notte scorre e consuma puoi sciogliere le briglie ai sogni, il silenzio ti é amico a vegliare il tuo sonno c'é un raggio di luna. Così ad ogni risveglio ti ritrovi a pensare che seppure tra poco andrai via il garbato richiamo di "Contrada dei Monti" ti farà ritrovare con ai piedi le ali e gli occhi intrisi di nostalgia.
(Gabriella Nerini)